MARIAN MARCELLO CAMERA DEPDIFFIDA STRAGIUDIZIARIA 14.12.2018

Questa mattina, come promesso, ho trasmesso agli alti  papaveri della Regione Lazio,   in vigenza dell’art. 3 comma 7 della Legge 20 novembre 2017 n. 168 art.3 c.7 l’allegata diffida stragiudiziaria a dare attuazione a quanto stabilito dalla citata normativa, dal momento che la Regione Lazio, ancora una volta, non è stata capace di approvare una legge conforme alla COSTITUZIONE   fche non violasse il patto di LEALE COLLABORAZIONE con lo Stato , al pari di quanto ha già fatto con la L.R.1/1986 art. 8 dichiarato incostituzionale dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2018.  Dopo 24 anni la Regione ha dimostrato la propria incapacità di legiferare legalmente in materia e di fregarsene delle problematiche esistenti sui demani collettivi .  Quasi alla scadenza del termine perentorio assegnatogli dalla L.167/2017,  voleva fare ancora una  volta una legge  illegittima,  con forti connotazioni incostituzionali, tentando di riprendersi quello che la novella normativa nazionale le ha tolto. Nuovamente , la regione, voleva manomettere l’autonomia statutaria degli enti, prevedere la “sanatoria” di manufatti D/10 (agriturismi ecc.) e limitare i diritti di uso civico di taglio del materiale legnoso, proponendo una legge che avrebbe avuto il solo scopo di castigare i diritti di collettivo godimento delle popolazioni interessate. La Regione ha fallito,  nonostante i  tentativi dei Consiglieri regionali Eleonora Mattia, Emiliano Minnucci e Marietta Tidei di mediare tra le esigenze dei tantissimi cittadini interessati e quelle, farneticati pensate  da taluni dirigenti della Regione , evidentemente avallate da una classe politica incompetente, arrogante e lontana, molto lontana,  dal risolvere le gravissime problematiche in cui si sono venuti a trovare quanti per anni hanno atteso invano, ai quali invece hanno saputo dare soltanto risposte incostituzionale  che non hanno risolto i loro problemi ed  hanno creato danni economici agli enti gestori ed ai cittadini titolari della proprietà collettiva. Non si sono fermati nemmeno quando nel 2016 li abbiamo diffidati ad approvare le leggi regionali del 2016 e 2017 , approvate con lo stesso scopo di provocare danni e senza dare alcuna legale soluzione alle problematiche suddette.  Di tale arroganza verrà interessata la Magistratura contabile competente. Adesso tocca a noi.La Legge 168/2017 assegna a noi, grazie al principio di autonormazione, di approvare norme utili alla soluzione di problemi annosi senza deludere le aspettative dei nostri utenti. Auspico, a tal proposito,  che ogni rappresentante di un Dominio Collettivo residente in ognuna delle regioni italiani inadempienti, faccia quanto abbiamo fatto noi nel Lazio e diffidi la propria regione dall’adottare norme legislative che sarebbero illegali e violative, mi ripeto, del principio di LEALE collaborazione con lo Stato,  che ogni  ISTITUZIONE PUBBLICA  ha il dovere di adempiere nel rispetto della Costituzione sulla quale,  non dimentichiamolo mai,  i nostri amministratori Comunali , “Provinciali” e Regionali GIURANO.

 

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